La redditività aziendale: analisi degli indici per la valutazione dei risultati

La redditività aziendale consiste nella capacità di un’azienda di generare ricchezza tramite la sua gestione in un determinato periodo di tempo.

La capacità di generare profitti sostenibili rappresenta il cuore dell’analisi finanziaria avanzata e costituisce la base della valutazione della solidità e competitività aziendale. La redditività non si limita a indicare il livello di profitti, ma rivela anche l’efficienza con cui l’impresa utilizza le proprie risorse e struttura finanziaria per massimizzare il ritorno sugli investimenti. La misurazione della redditività è indispensabile per prendere decisioni strategiche e guidare le scelte imprenditoriali verso le aree più redditizie.

Gli indici di redditività diventano quindi strumenti di analisi essenziali per valutare non solo l’efficienza economica dell’azienda ma anche la sua capacità di remunerare adeguatamente i fattori produttivi e di generare valore per gli investitori/soci. Questi indici consentono di analizzare come le strategie aziendali influiscono sulla performance e sui margini di miglioramento nella gestione delle risorse finanziarie e operative. I professionisti esperti in materia, come I’M IMPRESA, possono valutare la competitività dell’impresa e la sostenibilità delle sue scelte finanziarie anche confrontando i valori aziendali con quelli dei principali concorrenti di settore.

Vedremo insieme di seguito una esposizione di alcuni tra gli indici chiave della redditività, buona lettura!

La “generazione” del profitto

L’EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation, and Amortization) è un indicatore che misura la capacità di un’azienda di generare profitto dalle sue attività operative prima di considerare i costi non monetari (es: gli ammortamenti e le svalutazioni), finanziari e fiscali. Il margine EBITDA rappresenta la percentuale di EBITDA sui ricavi totali:

EBITDA margin = EBITDA/Fatturato × 100

Un margine EBITDA elevato indica che l’azienda ha un buon controllo sui costi operativi e sta utilizzando efficacemente le sue risorse produttive. È inoltre molto utilizzato per effettuare confronti tra diverse imprese.

Questo indicatore è utile per confrontare l’efficacia operativa tra aziende simili in settori diversi, eliminando distorsioni dovute a politiche di ammortamento o scelte fiscali, soggettive per ogni azienda.

La redditività delle vendite

Il ROS (Return on Sales) è un indicatore che misura la percentuale di profitto operativo generato per ogni euro di vendite. Si calcola dividendo il risultato operativo per il fatturato totale:

ROS = Risultato Operativo / Fatturato × 100

Il Risultato operativo si ottiene sottraendo costi dell’attività caratteristica, compresi gli ammortamenti e svalutazioni, ai ricavi delle vendite. Un ROS elevato indica che l’azienda è in grado di gestire efficacemente i suoi costi operativi, ottenendo margini elevati dalle vendite.

Il ROS risulta efficace in settori ad alta competizione sui margini di vendita, poiché consente di valutare l’efficienza operativa rispetto al fatturato.

La redditività del capitale investito

I l ROI (Return on Investment) misura la redditività complessiva del capitale investito, indipendentemente dalla sua fonte di 􀀢finanziamento. Questo indice è fondamentale per valutare l’efficienza dell’impresa nell’utilizzare le proprie risorse finanziarie. Il ROI si calcola come il rapporto tra il risultato operativo e il capitale investito netto:

ROI = Risultato Operativo / Capitale Investito Netto × 100

Il capitale investito netto rappresenta l’insieme delle fonti di finanziamento, che possono essere esterne, come ad esempio bancarie o di capitale proprio, quindi per aumentare il ROI, oltre ad avere un ROS elevato, l’azienda dovrebbe necessitare del minor quantitativo possibile di risorse.
Un ROI elevato indica che l’azienda sta generando un ritorno adeguato sugli investimenti effettuati. Per valutare il risultato è importante confrontare il ROI con il costo del denaro, ovvero il tasso di interesse medio applicato sui finanziamenti ottenuti dall’azienda.

Il ROI è indicatore per una panoramica generale sulla redditività del capitale investito e risulta utile quando si vogliono confrontare investimenti di diversa natura all’interno della stessa azienda.

Il ROI e il costo del denaro

Il costo del denaro rappresenta il costo effettivo che l’azienda sostiene per ottenere capitali attraverso finanziamenti esterni, come ad esempio i prestiti bancari. Se il ROI è superiore al costo del denaro, significa che l’azienda è in grado di generare profitti sufficienti per coprire i costi finanziari e ottenere un surplus. Questo scenario è positivo perché l’impresa sta utilizzando in modo efficiente i capitali presi a prestito per generare valore aggiunto, quindi ha un vantaggio nel reperire risorse in prestito per effettuare gli investimenti.

Se il ROI è inferiore al costo del denaro, l’azienda potrebbe trovarsi in una situazione critica, perché i profitti operativi non sono sufficienti a coprire gli oneri 􀀢finanziari. In questo caso, l’impresa potrebbe dover rivalutare la propria struttura finanziaria o migliorare l’efficienza operativa per evitare problemi di sostenibilità nel lungo periodo.

Il costo del denaro può essere calcolato utilizzando il costo medio ponderato del capitale (WACC), che include sia il costo del debito sia il costo opportunità del capitale proprio. Tale approccio consente una valutazione più accurata del rendimento richiesto, tenendo conto delle diverse fonti di finanziamento utilizzate dall’azienda.

Lo scudo fiscale

Lo scudo fiscale rappresenta il risparmio fiscale derivante dalla deducibilità degli interessi passivi sul debito. In pratica, gli interessi pagati sui 􀀢finanziamenti riducono l’utile imponibile dell’azienda, comportando un minor carico 􀀢fiscale. Questo meccanismo rende il debito una fonte di 􀀢finanziamento potenzialmente più conveniente rispetto al capitale proprio, grazie al beneficio fiscale connesso.
Quando si confronta il ROI con il costo del denaro, è fondamentale tenere conto dello scudo fiscale, perché riduce il costo effettivo del debito. Il costo del denaro, al netto del beneficio fiscale, è ottenuto nel modo seguente:

Costo Effettivo del Denaro = Costo del Debito × (1−Aliquota Fiscale)

L’indicatore di efficienza operativa

I l ROCE (Return on Capital Employed) è un indicatore che misura la redditività del capitale totale impiegato nell’azienda, sia esso finanziato da capitale proprio o da debiti. Si calcola come il rapporto tra il risultato operativo e il capitale investito totale:

ROCE = Risultato Operativo / Capitale Investito Totale × 100

Il ROCE restituisce una visione più completa rispetto al ROI, poiché considera l’intero capitale impiegato, senza distinzione tra fonti di 􀀢finanziamento. Un ROCE elevato indica che l’azienda sta utilizzando efficacemente le sue risorse per generare profitti operativi. Questo indicatore è particolarmente utile per confrontare il risultato tra aziende che operano in settori capital-intensive o con diverse strutture finanziarie. Il ROCE è preferibile in aziende ad alta intensità di capitale o con struttura finanziaria complessa, poiché misura la redditività del capitale totale impiegato, indipendentemente dalla fonte di finanziamento.

Conclusioni

Gli indici di redditività – ROI, ROCE, ROS e EBITDA margin – sono strumenti fondamentali per comprendere il risultato economico di un’azienda e la sua efficienza nell’uso delle risorse disponibili. Il ROI, se confrontato con il costo del denaro e considerando il beneficio dello scudo 􀀢scale, fornisce una misura chiara della sostenibilità 􀀢finanziaria e della capacità dell’impresa di coprire i costi finanziari generando valore aggiunto. Lo scudo fiscale, riducendo l’impatto dei costi del debito grazie alla deducibilità degli interessi passivi, rappresenta infatti un vantaggio strategico che, se ben sfruttato, permette di migliorare ulteriormente la redditività.

L’EBITDA margin, essendo calcolato al netto di ammortamenti, svalutazioni, costi fiscali e finanziari, consente un confronto diretto tra aziende, indipendentemente dalle loro specifiche politiche di bilancio e strutture finanziarie. Questo indice è dunque particolarmente utile per analizzare l’e􀀡cacia operativa, o􀀥rendo una visione dettagliata della capacità di un’impresa di mantenere un buon controllo dei costi interni.

Il ROS, che misura il margine di profitto per unità di vendita, o􀀥re indicazioni utili sulla gestione dei costi operativi, mentre il ROCE riflette l’efficienza complessiva nell’uso del capitale totale (proprio e di terzi). Questo indice è particolarmente rilevante per il confronto tra imprese che lavorano in settori ad alta intensità di capitale o che hanno strutture finanziarie diverse, in quanto consente di valutare la capacità aziendale di generare profitti a partire dall’intero capitale impiegato.

Ogni indice, quindi, fornisce un’informazione complementare sulla capacità dell’azienda di generare reddito e profitto. Per ottenere una visione completa dell’efficienza aziendale, è essenziale combinare l’analisi di ciascuno di questi indici, poiché solo una visione integrata permette di interpretare le performance da un punto di vista
strategico e gestionale. In particolare, consulenti aziendali possono utilizzare questi indicatori per guidare le imprese nel processo decisionale, aiutarle a identificare aree di miglioramento e supportandole nello sviluppo di strategie che incrementano la loro redditività e sostenibilità finanziaria nel lungo periodo.
È importante ricordare che i valori ottimali per ciascun indice possono variare notevolmente da settore a settore.

Ti consigliamo monitorare l’andamento degli indici di redditività su un arco temporale prolungato, in modo da identificare trend positivi o negativi. L’analisi statica di un singolo periodo può fornire una visione parziale della performance aziendale, mentre la valutazione dei trend nel tempo consente di individuare miglioramenti o possibili segnali di allerta.

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