La gestione corretta del capitale circolante è una priorità fondamentale per le aziende di ogni dimensione e settore, in quanto l’adeguata gestione di questo indicatore permette all’azienda di avere la liquidità necessaria per sostenere le operazioni quotidiane senza dover ricorrere a fonti esterne di finanziamento costose che rischiano di compromettere l’equilibrio finanziario.
Nelle prossime righe troverai un breve ed efficace spiegazione del tema e i consigli su cosa è importante sapere.
Buona lettura!
Capitale circolante netto operativo (CCNO)
Il capitale circolante netto operativo rappresenta la differenza tra le attività operative correnti e le passività operative correnti. A differenza del capitale circolante netto totale, il CCNO esclude componenti finanziarie, straordinarie e quelle sulle quali l’impresa non ha la diretta possibilità di azione, concentrandosi esclusivamente sugli elementi legati all’attività caratteristica e operativa dell’impresa.
CCNO Positivo: vantaggi e svantaggi
Il capitale circolante netto operativo positivo indica che l’azienda ha investito più risorse nelle attività operative rispetto ai finanziamenti ottenuti dai fornitori. Questo scenario presenta alcuni vantaggi:
- maggiore controllo sulle operazioni: l’azienda non dipende eccessivamente dai fornitori per finanziare le proprie attività, garantendo continuità operativa anche in caso di variazioni nelle condizioni di fornitura;
- velocità di risposta al mercato: livelli adeguati di scorte e crediti commerciali possono permettere all’azienda di soddisfare prontamente le richieste dei clienti, migliorando la soddisfazione e la fidelizzazione.
Il CCNO positivo comporta anche alcuni svantaggi:
- immobilizzo di capitale: le risorse finanziarie bloccate in scorte e crediti potrebbero essere investite in attività più redditizie;
- costi aggiuntivi: maggiori scorte implicano costi di stoccaggio, rischio di obsolescenza e tutto ciò che ne deriva. Inoltre, estendere i termini di pagamento favorevoli ai clienti può aumentare il rischio di insolvenza.
CCNO Positivo: vantaggi e svantaggi
In capitale circolante netto operativo negativo significa che l’azienda finanzia parte delle sue attività operative con i debiti verso fornitori, utilizzando il credito commerciale come fonte di finanziamento a breve termine.
Elementi positivi:
- efficienza nell’uso del capitale: riducendo l’investimento in scorte e accelerando l’incasso dei crediti, l’azienda libera risorse finanziarie che possono essere destinate ad altre attività più redditizie;
- finanziamento a costo zero: il credito commerciale dai fornitori non comporta interessi, rappresentando una forma di finanziamento senza costi finanziari diretti.
Elementi negativi:
- rischio di tensioni con i fornitori: dipendere eccessivamente dai fornitori per il finanziamento può portare a rapporti tesi, soprattutto se i pagamenti sono ritardati oltre i termini concordati;
- possibili cambi di strategia: se i fornitori decidessero di limitare il credito o richiedere pagamenti anticipati, l’azienda potrebbe trovarsi costretta a cambi di strategia finanziaria per evitare di affrontare difficoltà nell’approvvigionamento di beni e servizi essenziali per la sua attività.
E’ strategico quindi che con i fornitori ci siano rapporti chiari e di fiducia per effettuare contrattazioni che possano portare vantaggio ad entrambe le parti, cosi da evitare rischi di natura operativa.
Il ciclo del capitale circolante
Il ciclo del capitale circolante (CCC) misura il tempo che intercorre tra il pagamento ai fornitori e l’incasso dai clienti e si compone di tre elementi.
Calcolo dei giorni di incasso dei crediti (DSO), ovvero il tempo medio necessario per riscuotere i crediti dai clienti dopo aver emesso fattura. Si calcola come con il seguente rapporto: Crediti commerciali/((Ricavi+IVA)/365). Un DSO alto può indicare che l’azienda ha difficoltà nel riscuotere i pagamenti o ha politiche di credito troppo permissive, aumentando il fabbisogno di liquidità.
Calcolo dei giorni di giacenza delle scorte (DIO), ovvero il tempo medio in cui le scorte rimangono in magazzino. Si calcola come rapporto tra Scorte/((Acquisti+IVA)/365). Un aumento di questo indicatore può indicare un inecliente programmazione del magazzino che causa un immobilizzo di capitale,
Calcolo dei giorni di pagamento dei debiti (DPO) ovvero il tempo medio impiegato per pagare i fornitori dopo il ricevimento della fattura. L’indicatore è ottenuto dal rapporto tra Debiti Commerciali/((Acquisti+IVA)/365). Un DPO alto indica che l’azienda riesce a ottenere termini di pagamento favorevoli, o che l’azienda non sta pagando nei tempi standard, in ogni caso si sta finanziando grazie ai fornitori, riducendo il suo fabbisogno di liquidità.
Strategie per la gestione efficace del CCNO
Ottimizzare il capitale circolante netto operativo richiede un approccio equilibrato che consideri sia l’efficienza operativa che la solidità finanziaria.
Le domande iniziali che dobbiamo porci sono: come si posiziona il CCNO dell’azienda rispetto ai concorrenti e rispetto alla media del settore? Ci sono margini di miglioramento? Pertanto, è utile effettuare un’analisi critica di come l’azienda si posiziona sotto questo punto di vista nel mercato e poi pensare onestamente ad alcune soluzioni come:
- gestione dei crediti commerciali:
- analisi della clientela: valutare la solidità e solvibilità dei clienti e stabilire limiti di credito adeguati;
- termini di pagamento: definire condizioni di pagamento chiare e istituire una metodologia di promemoria a ridosso della scadenza e di sollecito chiara;
- incentivi per pagamenti anticipati: offrire sconti o altri vantaggi per incoraggiare i clienti a pagare prima, naturalmente se la marginalità non è un problema;
- monitoraggio e recupero: implementare sistemi per il monitoraggio delle scadenze e per il recupero tempestivo dei crediti insoluti.
- ottimizzazione delle rimanenze:
- previsione della domanda: utilizzare strumenti analitici per prevedere accuratamente le esigenze del mercato, evitando surplus o carenze di scorte;
- Just-In-Time (JIT): adottare metodologie che minimizzano le giacenze, coordinando strettamente produzione e approvvigionamento con le vendite;
- gestione delle scorte obsolete: individuare e smaltire rapidamente le scorte non movimentate, riducendo i costi e liberando spazio e capitale.
- gestione dei debiti verso fornitori:
- negoziazione dei termini di pagamento: collaborare con i fornitori per ottenere condizioni di pagamento più favorevoli, senza compromettere la relazione commerciale;
- sviluppo di collaborazioni strategiche: costruire rapporti solidi con fornitori chiave può portare a maggiore flessibilità e benefici reciproci;
- pianificazione dei pagamenti: programmare i pagamenti in modo da ottimizzare la liquidità, rispettando comunque le scadenze per mantenere una buona reputazione.
- innovazione tecnologica:
- sistemi gestionali integrati: implementare software ERP che integrano informazioni su vendite, produzione, magazzino e finanza, facilitando decisioni informate e tempestive;
- automazione dei processi: automatizzare attività ripetitive può ridurre errori, accelerare i processi e liberare risorse umane per attività a maggior valore aggiunto.
- pianificazione finanziaria e monitoraggio continuo:
- analisi periodica del CCNO: monitorare regolarmente l’andamento del capitale circolante operativo per identificare andamenti e aree di miglioramento;
- previsioni di flusso di Cassa: Anticipare le esigenze finanziarie future per pianificare adeguatamente le risorse e prevenire tensioni di liquidità;
- Business Plan: Redigere ed aggiornare il Business Plan è molto utile a pianicare le attività e la finanza per i periodi futuri;
- Indicatori di Performance: Stabilire KPI specifici relativi al CCNO per valutare l’efficacia delle strategie implementate.
Conclusioni
La gestione del capitale circolante netto operativo è un elemento chiave per il successo finanziario e operativo delle imprese. Un CCNO positivo o negativo non è di per se buono o cattivo, infatti la sua valutazione dipende dal contesto aziendale, dal settore di appartenenza e dalla strategia aziendale adottata. Quello che distingue le aziende con una corretta gestione del Circolante è l’abilità di monitorare costantemente il CCNO e implementare buone pratiche che ottimizzino la gestione della liquidità. Questo non solo consente di affrontare le fluttuazioni di mercato ei rischi, ma anche di liberare risorse strategiche per investimenti in innovazione e crescita.
Inoltre, una gestione efficace del capitale circolante permette di ridurre la dipendenza da finanziamenti esterni, limitando i costi e mantenendo un equilibrio finanziario più solido. In un contesto economico incerto, una gestione proattiva del CCNO si traduce in un vantaggio competitivo, poiché le aziende possono rispondere tempestivamente a un’eventuale crisi, mantenendo al contempo solidi rapporti con fornitori e clienti.
In conclusione, l’adozione di strumenti digitali e l’integrazione di sistemi informatici facilitano decisioni informate, migliorando la capacità di adattamento ai cambiamenti nel settore. In sintesi, il CCNO non è solo un indicatore di salute finanziaria, ma una leva strategica che, se gestita con competenza, può diventare un motore di resilienza e competitività per le imprese di ogni dimensione.