Il nuovo concordato preventivo biennale è un procedimento accertativo fondato su un patto tra professionisti, imprese e Fisco per concordare preventivamente i redditi e il valore della produzione netta da assoggettare a tassazione, ricevendo in cambio un trattamento premiale.
Il nuovo adempimento: premessa
L’adesione al concordato preventivo biennale permette di fruire anche di benefici premiali il quale dispone che i soggetti ISA che beneficiano del regime premiale di cui al comma 11 dell’art. 9-bis del D.L. n. 50/2017, a prescindere dal punteggio di affidabilità fiscale.
Testualmente il citato comma 3 dell’articolo 19 dispone che: “per i periodi d’imposta oggetto di concordato, ai contribuenti che aderiscono alla proposta formulata dall’Agenzia delle entrate sono riconosciuti i benefici, compresi quelli relativi all’imposta sul valore aggiunto, previsti dall’art- 9-bis, comma 11, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96”; quindi, dopo l’intervento del D.lgs. n. 108/2024, anche relativamente all’IVA.
L’estensione del regime premiale anche ai contribuenti che, pur aderendo al concordato preventivo biennale, non raggiungono il punteggio ISA richiesto alla generalità dei contribuenti, può essere stata condizionata dal fatto che il reddito proposto deve essere determinato applicando i singoli indicatori ISA che, inevitabilmente, portano al raggiungimento del punteggio massimo.
L’adesione al concordato preventivo biennale comporta quanto segue:
- esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti di ammontare non superiore a 70.000,00 euro annui relativamente all’IVA e per un importo non superiore a 50.000,00 euro annui relativamente alle imposte dirette e IRAP;
- esonero dall’apposizione del visto di conformità o dalla prestazione della garanzia per i rimborsi IVA per un importo non superiore a 70.000,00 euro annui;
- esclusione dall’applicazione della disciplina delle società non operative;
- esclusione degli accertamenti basati sulle presunzioni semplici;
- termini di decadenza per l’attività di accertamento anticipati di un anno;
- esclusione dalla determinazione sintetica del reddito complessivo, sempre che il reddito complessivo accertabile non ecceda di 2/3 il reddito dichiarato.
Soggetti interessati
Sotto il profilo soggettivo, potranno accedere al concordato preventivo biennale i soggetti che applicano gli ISA e i contribuenti in regime forfetario; questi ultimi vedranno però il concordato preventivo limitato alla sola annualità 2024 e non abbiano iniziato l’attività nel corso del 2023.
Oltre alle persone fisiche, possono accedere al CPB anche le società che applicano gli ISA. In questi casi, l’accettazione della proposta da parte di società di persone e soggetti equiparati e di società di capitali in regime di trasparenza fiscale vincolerà anche tutti i soci e gli associati.
Sono esclusi dalla possibilità di adesione i contribuenti che presentano delle condizioni soggettive negativizzanti la propria posizione tributaria che vanno dalla mancata presentazione delle dichiarazioni reddituali, alla consumazione di reati tributaria, senza dimenticare la sussistenza di partite debitorie rappresentative di debiti tributari e contributivi definitivamente accertati.
Dichiarazione Tradiva e concordato
Secondo quanto previsto dalla normativa, per il primo anno di applicazione del CPB, il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro il termine di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi (31 ottobre 2024).
Di conseguenza, deve ritenersi esclusa la possibilità di accedere al concordato preventivo successivamente, con la presentazione di una dichiarazione tardiva.
La convenienza dell’adesione
Il beneficio premiale del CPB sarà in realtà l’irrilevanza fiscale, e a certe condizioni, anche ai fini previdenziali, degli eventuali maggiori redditi prodotti dal contribuente rispetto a quelli concordati con l’Amministrazione finanziaria. A tal fine è stato introdotto un regime opzionale tramite cui è possibile assoggettare il maggior reddito concordato ad un’imposta sostitutiva.
Stante l’attuale disciplina del CPB, i veri destinatari della proposta concordataria, che potranno massimizzare i benefici della stessa, saranno i contribuenti in regime forfetario. Non solo perché per costoro la norma ha carattere sperimentale e prevede che la proposta di concordato non sia biennale, ma riguardi solo il periodo d’imposta 2024, ma anche e soprattutto perché avranno l’opportunità di effettuare la scelta entro il 31 ottobre del corrente anno, avendo dunque a disposizione i dati a consuntivo di gran parte dell’anno stesso.